domenica 7 giugno 2020

Il mio amore per la lingua italiana



Durante questi mesi di clausura forzata, ho vissuto in simbiosi con tutti i dispositivi dotati di display che avessero accesso a internet, perché era l’unico modo per rimanere ancorata alla realtà. Nonostante viva all’estero da anni, il mio interesse per le vicende italiane non è affatto diminuito, anzi durante la pandemia ha assunto dimensioni gigantesche. 
La fame di informazioni non è mai stata così alta, le conferenze stampa e i comunicati dei vari personaggi che hanno contato, sono stati il mio pane quotidiano, i social network la mia seconda casa.
Oltre a un senso di appartenenza viscerale al popolo italiano, che è lo stesso che mi ha fatto mantenere la cittadinanza nonostante le varie tentazioni, ho riscoperto una grande passione per la lingua italiana.
È stata una sorpresa e una novità per me. Io, che ho dedicato una vita intera allo studio ossessivo delle lingue straniere, sottovalutavo l’importanza di sapere un buon italiano. Mi sono resa conto che, mentre imparavo le altre lingue, studiavo, però, le altre materie in italiano, esercitavo la lettura e la scrittura e ampliavo il mio lessico. Solo grazie a tutto questo, posso accedere oggi alle informazioni in maniera facilitata, perché ne comprendo il significato.
Durante le mie numerose navigazioni in Internet, sono entrata in contatto con una realtà nuova. Sono numerosi i commenti di utenti che mi sono saltati all’occhio, perché scritti in un pessimo italiano. 
Per carità! Una svista ci può sempre stare, ma quando si scrive mettendo le acca un po’ a casaccio od omettendole del tutto, ponendo l’accento dove non dovrebbe andarci, modificando le parole in maiuscolo quando si vuole sottolineare un concetto (roba che il mio professore di italiano avrebbe contrassegnato con un bel 3!), allora viene naturale porsi qualche dubbio sul grado di informazione della popolazione.
La domanda che mi ponevo è la seguente: una persona che scrive in questo modo, come può comprendere appieno quello che dice e scrive uno scienziato, un virologo, un dottore, un avvocato, un giornalista, un politico, e chi più ne ha più ne metta? 
La mia risposta è che semplicemente non lo fa, perché non è capace. Gli mancano gli strumenti adeguati. Questa stessa persona probabilmente si fermerà alla lettura dei titoloni delle notizie, invece di approfondirle, preferirà le parole di gente che parla alla pancia o che racconta sempre quello che vuole sentirsi dire e finirà per giudicare il prossimo per la simpatia che trasmette e non per le sue idee.
Chiunque sa che la cultura non ha niente a che fare con l’intelligenza. Una persona intelligente dovrebbe essere sempre pronta a migliorarsi con la consapevolezza che non è da deboli commettere errori, se da essi si è in grado di trarne una lezione.
Secondo la mia modesta opinione, tutto parte da un buon italiano. 
Non è vero che imparare una lingua è come imparare ad andare in bicicletta, che una volta acquisite le capacità, è difficile dimenticarle. Una lingua va continuamente esercitata, deve essere in continuo movimento se si vuole mantenere un certo livello.
Allora cosa possiamo fare? Alcuni elementi sono fondamentali.
La lettura
Leggere il più possibile, sottolineare, cercare il significato di parole sconosciute, commentare ciò che si legge e costruirsi una propria opinione.
La scrittura
Quando si scrive, bisogna a tutti i costi cercare di non essere noiosi e ripetitivi, sia nel contenuto che nella forma. Per questo, è fondamentale ricorrere ai sinonimi, ai modi di dire, ai neologismi, ai giochi di parole e a tutto ciò che rende la lingua dinamica incollando l’attenzione. Inevitabilmente, anche con l’esercizio della scrittura si riesce ad ampliare il proprio lessico, che dalla carta passerà alla nostra bocca apportando un gran beneficio.
Il dizionario
È senza dubbio un evergreen. Serve sempre e in qualsiasi sua forma. Se avete dei bambini, vi consiglio di abituarli sin da subito a usare un dizionario e a ricercare autonomamente le informazioni nel posto giusto quando non si ha una risposta. Farete loro un grosso regalo per il futuro.
La ricerca di aiuto
Se da soli non ce la facciamo, possiamo sempre chiedere. Al giorno d’oggi, è possibile colmare le proprie lacune (sempre che lo si voglia!) nei più svariati modi e a qualsiasi prezzo. 
Coloro che, nel limite delle proprie possibilità, non vogliono spendere un euro per acquisire conoscenza, fanno un grosso errore.
Accrescere il proprio sapere è come inserire le monete in un salvadanaio. Non puoi vedere quante ce ne sono; te ne renderai solo conto quando per necessità lo dovrai rompere: tutte le monete saranno ancora là intatte.

1 commento:

  1. Buongiorno!
    Complimenti per la perfetta forma del tuo italiano, punteggiatura compresa. Concordo: si può inorridire per l'italiano dei social... forse molti scrivono in modo affrettato, senza controllare; ma gli errori/orrori che vi si trovano possono far pensare non a sviste, ma ad un "analfabetismo di ritorno"! Quindi è abbastanza facile che chi scrive così male, poi legga con fatica, o non legga, come affermi tu!
    Sono sempre felice di conoscere italiani che vivono fuori, ma che continuano ad amare questo nostro tormentato Paese! Così anche per i miei figli, lontani, ma sempre profondamente legati all'Italia.
    Scusa il tu... Io sono una settantenne ex insegnante, con passione per l'arte e abito a Torino.
    Buona vita! Giuliana

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